“ La nuova riforma del diritto fallimentare.

Soluzioni delle crisi di impresa, crisi da sovraindebitamento, esdebitazione "

 Trani - Palazzo Lodispoto (Museo Diocesano) - Piazza Duomo  ore 09:30-13:00

Relatori:

Pres. Renato Rordorf, Presidente della Commissione/2 del Ministero della Giustizia per la riforma  

                                       della legge fallimentare;

Pres. Alida Paluchowski, Presidente della 2° sezione civile del Tribunale di Milano.

Dott. Paolo Milone, Notaio in Canosa di Puglia.

OBIETTIVI FORMATIVI

Il convegno si propone di approfondire i principali aspetti della riforma del diritto fallimentare e trae origine dalle diverse richieste di chiarimenti in merito ai lavori della  Commissione/2 Giustizia presieduta dal Presidente Aggiunto della Cassazione Dott. Renato Rordorf, oggi in pensione, illustre relatore della nostra giornata.

RELAZIONI

Pres. Renato Rordorf, Presidente della Commissione/2 del Ministero della Giustizia per la riforma della legge fallimentare;

La relazione si occuperà di tutte le novità del cosiddetto “testo Rordorf “ ed in particolare del tema dell’ALLERTA, concetto che vuol indicare una fase di “allarme“ sulla situazione critica dell’impresa, in difficoltà nella sua attività, finalizzata all’accertamento delle cause del default imprenditoriale.

Pres. Alida Paluchowski, Presidente della 2° sezione civile del Tribunale di Milano.

La relazione analizzerà il tema del sovraindebitamento, dell’emersione anticipata della crisi e  della c.d. “ ALLERTA “ in confronto con l’attuale normativa in tema di fallimento.

Dott. Paolo Milone, Notaio in Canosa di Puglia.

L’intervento affronterà il tema dell’esdebitazione, istituto introdotto con l’art. 142 dalla prima riforma della legge fallimentare del 2006, e si soffermerà in particolare sulla problematica relativa alla possibilità che il “piano di ristrutturazione dei debiti” abbia ad oggetto anche imposte IVA e tributi dell’Unione Europea.

 

Polo Museale Diocesano (Palazzo Ladispoto) - Trani

Il Museo dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie-Nazareth, fu inaugurato nel 1975 per volontà dell'Arcivescovo Giuseppe Carata presso il Palazzo Addazi (Ex Seminario Arcivescovile) al fine di dare una più adeguata sistemazione al materiale lapideo e scultoreo proveniente da scavi e demolizioni operate nella Cattedrale ed in altre chiese tranesi. Nel corso degli anni il patrimonio del Museo si arricchì notevolmente di opere e reperti di grande valore artistico e storico, per questo nel 1998 si ritenne opportuno creare una nuova disposizione delle collezioni impiegando anche gli ambienti dell'attiguo Palazzo Lodispoto (XVII sec.), anima portante del Polo Museale di Trani. Situato nell'incantevole Piazza Duomo, ospita sui suoi quattro livelli il Museo Diocesano, il Museo della macchina per scrivere della Fondazione S.E.C.A..

PIANO INTERRATO / MUSEO DELLA MACCHINA PER SCRIVERE / SEZIONE OLIVETTI
La Fondazione S.E.C.A ha voluto dedicare un intero settore del Museo all'imprenditore italiano dalla poliedrica personalità Adriano Olivetti, percorrendo tutta la strada evolutiva della sua produzione, partendo dalla prima macchina per scrivere creata dal padre nonché fondatore ingegner Camillo nel 1908 fino ai primi personal computer. Il percorso espositivo consente di conoscere l'evoluzione meccanica ed estetica di quelle macchine che fino a qualche decennio fa erano parte integrante di qualsiasi ufficio e dei problemi relativi al passaggio, a volte traumatico, della macchina elettronica. Presente all'interno del percorso del piano interrato un originalissimo settore "Toys", macchine ideate per i più piccoli, realizzate interamente in latta con sistema di scrittura ad indice e creazioni in plastica più recenti.

PRIMO PIANO / MUSEO DELLA MACCHINA PER SCRIVERE
Quasi centocinquant'anni di storia dei sistemi di scrittura meccanica sono racchiusi in una vasta collezione di modelli che ne testimoniano l'evoluzione, dalle macchine a battitura cieca a quelle con scrittura visibile, dalla prima portatile, alla prima elettrica a quella elettronica; sono circa 400 gli oggetti esposti nel Museo S.E.C.A., provenienti da tutto il mondo. Immancabili quanto di elevato valore storico, le macchine per non vedenti, anch'esse protagoniste, dalla prima con sistema di scrittura Braille fino alle più attuali di varia provenienza. La collezione prosegue con le macchine con tastiera cirillica, araba, ebraica, con caratteri giapponesi fino ai modelli in uso alla Wermacht e alle SS durante la seconda guerra mondiale.

SECONDO PIANO / MUSEO DIOCESANO
Il Museo dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie-Nazareth nasce nel 1975 per volontà dell'Arcivescovo Giuseppe Carata. La nuova disposizione ha così consentito una migliore esposizione delle opere, offrendo all'ammirazione dei visitatori questo scrigno di tesori. La prima area è riservata ai reperti riguardanti gli arcivescovi della diocesi. Stemmi, epigrafi e lastre tombali che ricoprono un periodo della storia diocesana tranese che va dal XIV sec d.C. sino ai giorni nostri con il busto di Monsignor Carata. La struttura espositiva centrale custodisce il prezioso tesoro capitolare, costituito da arredi sacri, argenti finemente lavorati e pregiate cartagloria. Nell'area centrale e sulle pareti circostanti sono esposti i reperti lapidei: frammenti provenienti dalla Basilica paleocristiana ( VI sec. d.C.), dalla fabbrica medievale ( teste di grifo di Nicolò Pisano, colonne in porfido, capitelli in albastro) dalle modifiche cinquecentesche ( Altare madonna delle Grazie). Fino alla compagine barocca. Superbo tesoro di questa sezione è il favoloso "Altarolo eburneo XIV sec." donato da Carlo D'Angiò al clero di Trani a seguito della sepoltura del figlio Filippo nella Cattedrale. Infine quattro salette espositive custodiscono la ricca collezione archeologica Lillo-Rapisardi ( VI sec a.C.- II sec. d.C.).

PIANO TERRA / LA CORTE
La "Corte" di Palazzo Lodispoto con una spettacolare vista su Piazza Duomo è stata adibita a spazio articolato dove sarà possibile coniugare cultura e produzione per dar vita ad eventi che coinvolgano competenze artistiche, attività imprenditoriali e circuiti distributivi; un luogo dove le idee siano protagoniste della promozione culturale, uno spazio aperto alle proposte più innovative in collegamento con le realtà più vitali della città e dei dintorni; uno spazio attivo, vivo e fruibile tutto l'anno e durante l'intero arco della giornata. La superficie de "La Corte del Museo" è attrezzata con elementi mobili per consentire una facile gestione degli eventi.

Fonte: Fondazione Seca